Captcha con pubblicità
Captcha, acronimo di “completely automated public Turing test to tell computers and humans apart“, indica, nel campo della sicurezza informatica, una immagine contenente testo utile a capire se l’utente con il quale si sta interagendo è un bot oppure un essere umano.
In questa tecnica si pone un problema non da poco: l’accessibilità. Captcha troppo robusti, ovvero “sporchi”, compromettono l’interpretazione corretta anche all’occhio umano. Senza pensare poi alle persone daltoniche o ipovedenti che anche su immagini semplici si trovano in difficoltà.
Ultimamente molti dei captcha creati si sono resi inutili in quando software studiati appositamente riescono, a volte con probabilità del 100%, ad interpretare numeri e lettere nascoste su sfondi “sporchi”.
I captcha sono nati principalmente per combattere registrazione automatiche su forum e social network. Ma specialmente i primi sono spesso riempiti di spam con software appositamente scritto, da sviluppatori senza scrupoli, per riconoscere in automatico i caratteri presenti nell’immagine.
Ecco un esempio:
C’è chi ha ben pensato di fare pubblicità con i captcha.
Sicuramente una trovata interessante dal punto di vista del marketing ma dal punto di vista della sicurezza può comportare seri problemi. Ci sono spam bot che riconoscono senza problemi captcha complessi figuriamoci quanto tempo impiegherebbero ad interpretare il testo basato su parole di un dizionario o ancor peggio su nomi di marche famose.
Seth Godin, l’ideatore di questo nuovo tipo di captcha, dopotutto non è un esperto in sicurezza ma un esperto in marketing.
Già abbiamo il forum pieno di utenti fake, figurati se gli facilitiamo il compito….